I decreti legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015 completano l’iter di recepimento della direttiva 2014/59/UE (c.d. direttiva BRRD) sul meccanismo di risanamento e risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento.
Dal 1° gennaio 2016, tramite il meccanismo del bail-in, a farsi carico delle perdite, nei casi di crisi bancaria, saranno gli azionisti, gli obbligazionisti, i creditori e non interverrà più lo Stato.
Il primo decreto (D.Lgs. 180/2015) introduce e disciplina, in alternativa alla liquidazione coatta amministrativa, una procedura di risoluzione. Reca la disciplina in materia di predisposizione di piani di risoluzione, avvio e chiusura delle procedure di risoluzione, adozione delle misure di risoluzione, gestione della crisi di gruppi internazionali, poteri e funzioni dell’autorità di risoluzione nazionale e disciplina del fondo di risoluzione nazionale.
Il secondo provvedimento (D.Lgs. 181/2015) allinea la disciplina della liquidazione coatta amministrativa e dell’amministrazione straordinaria alla disciplina europea. Apporta modifiche al TUB e al TUF (D.Lgs. 58/1998) disciplinando piani di risanamento, sostegno finanziario infragruppo, misure di intervento precoce.
Si riportano:
- D.Lgs. 16 novembre 2015, n. 180, quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento
- Decreto legislativo 16 novembre 2015, n. 181
- Circolare della Consob sul D.Lgs. 16 novembre 2015, n. 180
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D.Lgs. 16 novembre 2015, n. 180, quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento
D.Lgs_.-16-novembre-2015-n.-180-quadro-di-risanamento-e-risoluzione-degli-enti-creditizi-e-delle-imprese-di-investimento