Il coordinatore genitoriale

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La figura del coordinatore genitoriale ha origine negli anni 90 negli USA ove viene denominata parenting coordinator“. Si tratta di un soggetto terzo ed imparziale, super partes, senza alcun precedente rapporto con la coppia in qualità di consulente legale, terapeuta, consulente tecnico di parte o d’ufficio, al quale viene affidato il compito di facilitare la risoluzione dei contrasti tra genitori separati o divorziati e tutelare i figli minori quando i costanti scontri dei genitori separati possano causare gravi danni psicologici.

Una tale figura, nell’ambito del proprio ruolo, svolge presso il giudice compiti di assistenza ma non può essere perito o consulente medico-legale riguardo alla famiglia di cui si occupa.

In questi ultimi anni se ne parla anche nel diritto di famiglia in Italia nonostante non vi sia una norma che la preveda e la disciplini.
Il Tribunale di Bologna, con l’ordinanza numero 10412/2018 non ha avuto dubbi nel ritenere che in caso di genitori, qualora il minore sia affidato ai servizi sociali, il coordinatore genitoriale non serve in quanto “tale figura non è prevista normativamente” e, soprattutto, “andrebbe a sovrapporsi ai Servizi affidatari, duplicando i centri decisionali e di fatto aumentando le possibilità di contrasti”.

Si riporta la sentenza che si può leggere, cliccando sul link, o scaricarla.

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