La Corte di Cassazione conferma la decisione della Corte di Appello che aveva revocato l’assegno di divorzio a una donna che, dimessasi come impiegata presso lo studio di un commercialista, aveva di fatto continuato a lavorare in nero nello stesso studio.
L’assegno non le spetta anche per le sue condizioni di salute che non le impediscono di svolgere un’attività lavorativa.
Cassazione-n.-5077-2021